perchè WINE PARTY...?!

venerdì 12 novembre 2010

WINETT SICILIA 2011. Un ponte economico di sviluppo tra le due capitali del mediterraneo











Il mercato internazionale del vino scopre il "fenomeno SICILIA".

Un bilancio più che positivo per le ventuno aziende nostrane, di grandi e piccoli dimensioni, presenti alla manifestazione svoltasi a Venezia in una tre giorni ricca di eventi (dal 2 al 4 novembre), durante la quale le aziende hanno dimostrato di saper fare squadra, proponendo in modo unitario l'enologia regionale.

Dagli Stati Uniti al Giappone, dal Canada alla Cina, gli importatori di vino di tutto il mondo cercano la Sicilia.

Un'opportunità per mettere le nostre aziende in condizione di competere nel mercato internazionale. Per questa ragione l'Istituto Regionale della Vite e del Vino, nella persona del suo nuovo Dirigente, Dario Cartabellotta, sta mettendo a punto un nuovo progetto, che porterà nel 2011 WINETT a Palermo.

WINETT, nella sua applicazione regionale, non si limiterà ad un momento di incontro tra aziende vinicole ed importatori, ma darà a questi ultimi la possibilità di conoscere il territorio, la varietà dei suoi climi e suoli, tale da rappresentare i cinque continenti in una sola regione, approfondendo un aspetto importante, quale l'imbottigliamento.

L'ECONOMIST in agosto ha realizzato un rapporto sul settore vitivinicolo, affermando che la Sicilia all'estero è percepita come la quarta regione importante, mentre prima c'erano solo Piemonte, Toscana e Veneto, e che essa rappresenta l'unica vera realtà di prospettiva.
L'Istituto Regionale della Vite e del Vino è impegnato in Ricerca ed innovazione, certificazione dei vini di orgine, nel marketing e nella comunicazione.

Negli ultimi anni, dal 1994 ad oggi, la regione Sicilia ha investito un miliardo di euro nel settore vitivinicolo; ha riconvertito 35 mila ettari per la produzione di uva, con vigneti autoctoni o meno. Si è passati dalle "navi del vino" e le "cantine sociali" all'imprenditoria.

C'è ancora molto da fare: ben 15 mila ettari sono rimasti fuoridall'imbottigliamento, è prodotto sfuso, un vero spreco!


"LA SFIDA"
Il confronto e la sintesi di due realtà, quella francese e quella australiana.
I francesi hanno vini di qualità, ma prezzi alti; gli australiani hanno una qualità modesta e prezzi molto bassi.

Il futuro è della Sicilia. Puntando sulla territorialità si hanno le carte in regola per ottenere un prodotto qualitativamente superiore e competitivo in termini di mercato.

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