
"IL RISVOLTO DELLA MEDAGLIA"

Movimentano milioni di euro al mese, aprono e chiudono centinaia di conti correnti al giorno: non stiamo parlando degli istituti bancari, ma delle nostre carceri, che custodiscono ed amministrano un vero e proprio tesoro, quello dei detenuti.
Si tratta di cifre impressionanti (circa 16 milioni e 800 mila euro all'anno per il solo carcere di Poggioreale) provenienti in buona parte dai versamenti mensili fatti ai detenuti dai familiari e gestiti dalla Polizia Penitenziaria. Fin qui nulla da dire, se non fosse che a ben vedere il cosiddetto "sopravvitto", ovvero le spese extra dei detenuti, è inferiore solo di qualche euro a questo fiume di soldi in entrata.
Osservando la situazione del solo carcere di Poggioreale, ciò vuol dire che i detenuti spendono mediamente circa 700 mila euro al mese in bistecche, mozzarelle, pesce pregiato, sigarette, ma anche profumi e qualche giornale.
Che fine fanno i piatti preparati dall'Amministrazione penitenziaria?
Beh, vengono snobbati. Non si tratta di cibo scadente o di razioni insufficienti, ed anche la qualità è accettabile, ma i detenuti si rifiutano talvolta perfino di assaggiarlo. Si calcola che su 10 carrelli distribuiti nelle celle, la metà ritornino indietro ancora carichi. I detenuti amano cucinarsi da soli e si rifiutano di assaggiare i pasti.
Conseguenza?
Due terzi del cibo preparato e pagato dallo Stato (attingendo dalle tasche del cittadino indirettamente attraverso il gettito fiscale) viene buttato nella spazzatura, senza neppure essere toccato.
Avete ben capito: i soldi dei cittadini onesti vengono buttati nella spazzatura ad opera dei delinquenti chiusi nelle carceri. Ogni detenuto infatti può spendere circa 130 euro a settimana; massimale che può addirittura essere alzato, dietro autorizzazione del magistrato o del direttore dell'istituto penitenziario.
"ED IO PAGO........!"..................To be continued
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