Curare un paese drogato di spesa pubblica e liberalizzare i servizi
La spesa pubblica italiana è giunta a dei livelli insostenibili ed è il primo motivo che impedisce il taglio delle tasse.
WINE PARTY ritiene ingannevole il luogo comune per cui “se tutti pagassero le tasse, tutti pagheremmo di meno”, non perché questo sia falso in senso assoluto ma perché storicamente, nel nostro paese, è sempre mancata la volontà politica di affiancare alla lotta all'evasione fiscale una giusta e naturale riduzione della spesa pubblica o quanto meno del suo indice di crescita: ad ogni aumento del gettito si è sempre tradotto in un aumento della spesa pubblica stessa. Ecco perché oggi tagliare la spesa è un punto prioritario, molto più della lotta all'evasione, nel tentativo di proporre una diminuzione della pressione fiscale ed una inversione di tendenza nella gestione del terzo debito pubblico del mondo. Tagliare la spesa significa: liberalizzare quei servizi che possono essere meglio offerti dal libero mercato (ad esempio pensioni, università, RAI, aziende municipalizzate e partecipate), cancellare enti inutili ai fini di una efficiente gestione dei servizi erogati, alienare parti di patrimonio pubblico inutilizzate. Il gettito derivante da tali dismissioni va necessariamente usato per ridurre la pressione fiscale e il debito pubblico, innescando un circolo virtuoso che va nella direzione opposta a quella tenuta negli ultimi 80 anni, ovvero va verso il ritorno del potere in economia nelle mani dei cittadini e non della politica.
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