
Fu Jean Baptiste Colbert (1619-1683), ministro Capo del Re Sole, a dire che
"l'arte del tassare consiste nello strappare ad un'anatra il massimo numero di penne con il minimo di sibilli".
Colbert ebbe solo il merito di dire apertamente quel che faceva, giacchè a farlo vi erano stati i baroni predoni dei secoli anteriori, che confiscavano gli utili dei mercanti di passaggio con lo stesso criterio di massimizzazione e minimizzazione della voglia del mercante di restarsene a casa o di cambiare strada. Di Colbert sappiamo che riuscì a sviluppare ogni aspetto della vita nazionale, ma che morì odiato dal popolo, amaramente deluso dalle tasse opprimenti. Nonostante ciò gli economisti moderni sono colbertiani fino all'osso.
"E' possibile una tassazione che risponda a criteri di giustizia?"
Nei trattati di economia la questione non si pone neanche. Si dà per scontato che l'unica differenza tra Colbert ed i predoni fosse che lui rubava legalmente e loro no.
Anche il pirata catturato da Cesare lo affermava: "Io lo faccio con un piccolo naviglio e mi chiami pirata. Tu lo fai con vascelli da guerra e ti fai chiamare imperatore".
Ne segue che lo Stato moderno non governa più........governicchia! intromettendosi in questioni che dovrebbero riguardarlo solo sussidiariamente, ma che invece lo tengono occupato a tempo pieno, e per finanziare le quali non ha altra uscita che tassare, o meglio, tartassare, il valore aggiunto dallo sforzo di chi lavora.
Ciò lo si chiama "governance", ben sapendo che "governo" è un'altra cosa.
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