
IACP: un altro monumento allo spreco di denaro pubblico. Un esempio d'assurda burocrazia e, perchè no, della facilità con la quale amministratori, e politici di turno, si lasciano andare a promesse che non potranno essere mantenute.
Riteniamo che il "diritto alla Casa" sia un diritto inalienabile di ognuno, e che debba essere tutelato a livello istituzionale. In molte città il problema "Casa" non sta nella mancanza di immobili, ma nella volontà delle lobbies dei proprietari, che fanno lievitare i prezzi delle locazioni, tenendo sfitti un numero sempre maggiore di alloggi, impossessandosi spesso dei centri storici, oramai divenuti vetrina per turisti e salotto per la ricca borghesia, mentre le periferie diventano ghetti in cui si vorrebbero relegare le fasce popolari.
Il fronte Istituzioni dimostra ancora una volta la sua incapacità di rispondere al problema. Migliaia di alloggi realizzati dallo IACP versano in stato di abbandono, in condizioni pietose, alla mercè di ladri e vandalismo e mai assegnati. Graduatorie bloccate in danno ai legittimi aventi diritto da un lato, e centinaia di famiglie che abitano in appartamenti dell'Istituto Autonomo Case Popolari senza pagare alcun canone, in quanto non assegnatari. Un abuso legalizzato: la loro posizione infatti non è mai stata regolarizzata e gli abusivi risultano "custodi" dell'immobile, in base al criterio dell'emergenza abitativa.
Un danno economico per i Comuni, che non riesce a correggersi; danno al quale si aggiunge la beffa di dover pagare, con soldi pubblici, delle polizze assicurative a tutela di immobili che, in molti casi, cadono letteralmente a pezzi. Un buco economico enorme se si considera che negli immobili in questione nessuno paga la quota condominiale, risorsa individuata dalla Legge 35 per effettuare la manutenzione degli stessi immobili. La posizione irregolare degli abusivi non consente però di calcolare le quote da far pagare: il classico esempio del cane che si morde la coda! Conseguentemente le palazzine IACP rimangono abbandonate al loro destino. Impossibile pensare anche allo sfratto degli abitanti, non vigendo alcun contratto di locazione. Una questione annosa e mai affrontata. Chi trae vantaggi da tale monumento al nulla assoluto?....Come sempre la politica.....!
La Sicilia: addirittura un'anomalia rispetto al resto d'Italia.
In Sicilia esistono dieci Istituti Autonomi per le Case Popolari, uno per provincia, ad eccezione di Catania, che vanta una seconda sede ad Acireale. Ogni IACP ha dieci consiglieri di amministrazione, tra cui un presidente ed un vicepresidente, tutti con status giuridico, indennità, diritto all'aspettativa e spese di missione. In tutto quindi cento Consiglieri di Amministrazione regolarmente retribuiti e spesati.
Il risultato è stato il rafforzamento di clientelismi, la moltiplicazione delle lotte per il potere e l'accaparramento di poltrone.
"L'Etica della responsabilità individuale", quella che Montesquieu indicava come il carattere specifico della Classe dirigente, è stata totalmente dimenticata. Nessun freno per i propri privilegi ed interessi personali. Non è certo una questione personale se in Italia è diventata una necessità fare una scrematura dei circa 34 mila enti e consorzi minori, ognuno con il rispettivo ordinamento, che, formalmente, si suddividono le competenze, ma che, di fatto, sono legittimate a restare inerti dinanzi ai problemi, obiettando "non è di nostra competenza" oppure "i disagi non dipendono da quest'Ente".
Enti solo "politicamente" strutturati, che bruciano risorse pubbliche per sopravvivere, lasciando il Paese allo sfascio!
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