Trovo risibile l’argomento di Monti “chi critica alza lo spread”. Dice solo
implicitamente che intende candidarsi in ploitica, e non c’è nulla di male,
basta saperlo. Ma l’argomento l’abbiamo già udito letteralmente da Berlusconi e
altri suoi predecessori. Se questo fosse il criterio, prima di Confinduistria
dovremmo bandire innanzitutto la Cgil. E se siete benpensanti che di Monti
apprezzano comunque che la colpa del disastro italiano non sia sua – vero! – e
pensate che Confindustria in ogni caso sia più “istituzione” della Cgil e dunque
dovrebbe naturalmente moderare le parole, non so dovre andremmo a finire se
usassimo lo stesso metro per molti pm o per Repubblica. Il punto dunque non è
questo, anche se ovviamente molti industriali pensano legittimamente che
Confindustria debba avere rapporti istituzionali corretti coi governi in carica
e debba dare comunque una mano a un governo che ha credito in sede
internazionale, e per questo hanno risposto affermativamente alla chiamata
contro Squinzi che Montin ha lanciato. Il punto è che se a noi sembra che Monti
abbia torto nel modo e nella forma, Squinzi con le sue dichiarazioni alla Cgil
ha invece …. torto nella sostanza!Come la pensiamo
qui è arcinoto, e abbiamo dedicato post al decreto sulla spesa pubblica. La
pensiamo diversamente sul punto essenziale che per noi è di fondo: il debito
pubblico va abbbattuto con cessioni di patrimonio pubblico, i tagli rilevanti
che servono alla spesa corrente pubblica vanno retrocessi in meno tasse per far
ricrescere lavoro e impresa. Purtroppo Monti NON si muove in questa prospettiva,
non l’ha mai dichiarata, sulle dismissioni pubbliche si è limitato ad avviare
procedure da bradipo attraverso CDP – duqnue interne al recinto pubblico – , è
convinto che sia già molto tagliar spesa per far fronte a.. nuove spese, come
avviene col decreto che incide in tre anni per 26 miliardi, ma solo per disporre
copertura a 22,6 miliardi di spesa DIVERSA, e dunque riducendo in termini reali
la spesa corrente di 720 miliardi dello 0,44% IN TRE ANNI E CON ZERO EURO A MENO
TASSE!
Ma questo è ciò che pensiamo noi, veniamo a Squinzi. Che personalmente stimo e mi sta molto simpatico, ma è altro paio di maniche perché nel giudizio pubblico la stima personale non deve far velo. Se il giorno del decreto sulla revisione della spesa Squinzi dice – come ha detto – “benissimo, il nostro pieno incoraggiamento a Monti e viva Bondi, siamo solo agli inizi e bisognerà continuare per anni”, allora il giorno dopo non può davanti alla platea della Cgil dire “no alla macelleria sociale” e “sì alla patrimoniale, basta che non la paghino le imprese”. Perché il diritto alla critica volterrianamente lo difenderò sempre, ma Squinzi cade in una contraddizione logica macroscopica con se stesso e quel che ha detto il giorno prima. Oltre a offrire improvvidamente il destro a Monti per una normalizzazione delle critiche dal fronte dell’impresa.
La forza di Monti è implicita, “ma non vedete quanto siamo meglio di chi c’era prima?”. La debolezza delle imprese, da oggi è più esplicita. La conclusione? Chi la pensa come noi non trova ancora, nell’offerta pubblica attuale, interlocutori che diano gambe e braccia alle nostre idee.
FONTE:http://www.chicago-blog.it/2012/07/09/critiche-e-spread-monti-ha-torto-ma-squinzi-pure/
Ma questo è ciò che pensiamo noi, veniamo a Squinzi. Che personalmente stimo e mi sta molto simpatico, ma è altro paio di maniche perché nel giudizio pubblico la stima personale non deve far velo. Se il giorno del decreto sulla revisione della spesa Squinzi dice – come ha detto – “benissimo, il nostro pieno incoraggiamento a Monti e viva Bondi, siamo solo agli inizi e bisognerà continuare per anni”, allora il giorno dopo non può davanti alla platea della Cgil dire “no alla macelleria sociale” e “sì alla patrimoniale, basta che non la paghino le imprese”. Perché il diritto alla critica volterrianamente lo difenderò sempre, ma Squinzi cade in una contraddizione logica macroscopica con se stesso e quel che ha detto il giorno prima. Oltre a offrire improvvidamente il destro a Monti per una normalizzazione delle critiche dal fronte dell’impresa.
La forza di Monti è implicita, “ma non vedete quanto siamo meglio di chi c’era prima?”. La debolezza delle imprese, da oggi è più esplicita. La conclusione? Chi la pensa come noi non trova ancora, nell’offerta pubblica attuale, interlocutori che diano gambe e braccia alle nostre idee.
FONTE:http://www.chicago-blog.it/2012/07/09/critiche-e-spread-monti-ha-torto-ma-squinzi-pure/
Nessun commento:
Posta un commento